giovedì 20 agosto 2009

Mai "ciao"

Chi non ha mai perso un animale non sa quanto sia difficile separarsene. E' come un filo che non vuole spezzarsi, è come un angelo che ha smesso di guardarti. Quasi una cosa che ti fa disimparare a camminare, un qualcosa che rende pazzi.
Rimani ancorato ad abitudini strane, come guardare fuori dalla finestra o aspettare di sentir grattare alla porta!
Forse più che altro ciò che fa male è una speranza che tarda a morire.
Ieri ricevo una chiamata di mia nonna, tutti sono partiti e lei è rimasta coi gatti. Il mio T. dal giorno prima alle 17:00 non si faceva più vedere ed ormai erano le 12:00.
Il mio peloso che di animale proprio ha solo il pelo, perchè di carne su quelle ossa ne ha ben poca. E' un selvaggio, che forse della casa ama solo i componenti...
Mi sono trovata sul primo treno, quello che pare non arrivare mai. Io che ho imparato a non preoccuparmi attaccata a quel vetro con la fronte sudata credo di aver sussurrato tutto il tempo "ti prego fammelo trovare vivo!"
Ho pregato con la foga di un folle, come se nella vita non mi rimanesse altro ed il viaggio mi ha logorata ogni minuto di più tanto che scesa dal treno le mie ginocchia hanno ceduto e camminavo come portando sulle spalle tutto il peso del mondo. Quasi che avevo smesso di respirare per conservare quel fischio, che lui conosceva tanto bene, per chiamarlo una volta giunta a casa.
Sono scesa dalla macchina che neanche era ferma ed ho iniziato ad urlare e fischiare. La mia O. è arrivata subito ed era strano lei che di solito arriva sempre dopo.
Di solito basta un fischio per vedere le sue orecchie spuntare dalla vegetazione lì sulla collina. E' lei che invece non arriva mai. E' lui che mi segue impaurito per strada mentre la cerchiamo e stavolta era lei. Una paura terrificante mi ha attanagliato lo stomaco e sono andata a cercarlo dove un tempo ritrovai morto il mio GG e dall'altra parte della strada O. mi urlava "cretina ti mettono sotto!"
Per paura che mi raggiungesse visto che non rispondevo ai suoi miagolii sono tornata a casa per darle da mangiare. Credo dal mio arrivo di non aver mai smesso di dire "T." se non allora ed è così che ho sentito quel suo maooo strascicato. Sono corsa alla finestra e l'ho visto...
"Dio ti prego fammelo trovare vivo, anche paralizzato ma vivo."
Non potevo sopportare che fosse colpa mia, che lui fosse sparito per cercarmi.
Che grande notte ieri sera, tutti e 3 vivi e sani sotto il mio tetto.
Anche se ci provo non riuscirò mai ad imparare che questa sia la loro vita, così libera e imprevedibile. Perchè io non posso fare a meno di loro!